martedì 4 novembre 2008

Trieste Science+Fiction 2008 (15 e 16 Novembre)



L'invito a partecipare a questo festival internazionale ci ha fatto molto piacere, i riconoscimenti italiano sono sempre ottimi e il festival fa parte di un circolo di festival di fantascienza europeo, cosa interessante per un possibile futuro.
Dopo una settimana di indecisione sul come raggiungere Trieste la scelta si consolida nel treno notturno.
La cuccetta non è poi così male, ma comunque dormo poco più di 3 ore, dedicandomi a vedere film sull'ipod mentre sono sveglio, fra cui Caruso Zero in Condotta che è sorprendentemente piacevole.

Trieste mi accoglie fresca e quasi asociale lingua di terra fiancheggiata dall'acqua e i suoi spazi aperti mi scortano fino all'albergo, dove dopo una mezza questione col portiere mi viene data la stanza pur essendo poco prima delle otto del mattino, lì mi concedo un paio d'ore di riposo.
Per le 11 sono all'hotel quartier generale del festival dove conosco i volontari e le persone che avevo sentito solo via mail o telefono. Dopo le prime presentazioni mi fermo per la premiazione a Ray Harryhausen, animatore a passo uno che ha lavorato a molte produzioni degli anni d'oro di Hollywood. Il tutto si svolge in video conferenza con Londra.
Ci spostiamo poi a pranzo in un mediocre ristorante locale dove conosco altre persone al tavolo e comincio a capire come anche stando in Italia è meglio che si parli inglese, come lingua universale per gli ospiti provenienti da tutta europa.
Ci spostiamo al cinema, un multisala in un centro commerciale, dove facendo il pass vengo fermato da una ragazza, che poi scoprirò essere dell'organizzazione, che comincia a parlarmi in francese, io ascolto quello che mi dice per circa un minuto e quando finisce le dico "... ti ringrazio per quello che mi hai detto, ma probabilmente mi hai scambiato per un'altra persona." come in effetti era perchè pensava fossi un attore francese appunto. :D
Tempo di rimediare una maglietta della manifestazione sono già in sala per assistere a The Golden Voyage of Simbad, film d'avventura con gli effetti appunto di Ray Harryhausen. Le sale sono belle ed adeguate al festival.
Tutto scorre tranquillo, anche se mi sento un pò spaesato per l'essere in Italia, cosa che ancora non era mai avvenuta per un film festival.
Il secondo film che vedo è un film peruviano molto interessante dal titolo Sleep Dealer, veramente oltre ogni aspettativa.
Passeggiando per il centro commerciale mi trovo davanti un cartellone che mi dice che presto al cinema uscirà il seguito di vado a vivere da solo. :)
Mi concedo la cena alla steak house, ma purtroppo sono viziato dal ricordo americano ed il panino, anche se buono, non e' all'altezza, soprattutto per il sapore inaspettato di pancetta spacciata per bakon.
Il film della serata è Dante 01 di Marc Caro, co-regista anche di Delicatessen e de La Città Perduta. Quando entra mi accorgo che era una delle persone al mio tavolo a pranzo e non lo sapevo. Il film è strano e lo capisco poco, mi riprometto di vederlo in italiano.
Lasciata la sala ci ritroviamo per una birra, parlo con Marc, lo invito alla proiezione di Apollo, ma lui sarebbe ripartito prima, ma mi dice di mandarglielo per visione. Parliamo anche di fumetti e della francia, mentre ci spostiamo ad un party con troppe poche persone per fermarci ed il letto ha il sopravvento su qualsiasi ipotesi di altri spostamenti.

La sveglia suona come se fossero passati solo 5 minuti da quando avevo chiuso gli occhi, anche è quasi l'una.
Pranzo al volo e presto sono in sala per vedere Cyborg She, uno dei film più commoventi che ho mai visto, bello, poetico... ho pianto praticamente sempre... :D
Nel tardo pomeriggio tocca a me, sono agitato, ma va bene così.
Prima di Apollo vanno degli stralci del prossimo film dei Manetti Bros.
Faccio una piccola intro e la proiezione parte.
Lo schermo è enorme, forse anche troppo per la risoluzione di Apollo, ma stiamo in ballo e balliamo.
Diverse persone lasciano la sala nel primo quarto d'ora, chi rimane è divertito e ride come pochi, soprattutto nel finale.
Le poche domande del pubblico e le più numerose del responsabile del festival si intrecciano nell'intervento post proiezione, che va bene, ma poco partecipe.
Chiude lo Spazio Italia l'interessante corto Afterville.
In privato poi mi fermano per farmi (farci) gli auguri per il prossimo lavoro, per complimentarsi, per dirci che stanno con noi che anche fuori dal circuito ufficiale facciamo fantascienza.
Un autore francese mi dice che dal film traspaiono i sacrifici fatti per Apollo, ed il fatto pregevole che l'uso del 3d e' usato dove non arrivavamo artigianalmente.
Un'altra persona del festival mi dice che Apollo è onesto, uno dei migliori apprezzamenti che ci abbiano mai fatto.
Realizzo che comunque una proiezione non è una partita e che quindi non si può pretendere di sapere com'è andata quando finisce. :D
Dopo la premiazione andiamo tutti a cena insieme in una pizzeria napoletana dove consumiamo un'abbondante cena accompagnata da birre, fra cui una peroni gran riserva rossa a me sconosciuta.
Durante la cena mi parlano di un festival in Germania dove si raccontano i film e vince chi coinvolge di più il pubblico.

La mattina seguente mi sveglio con la voglia di tornare a casa.
Il treno mi aspetta e, dopo aver comprato il pranzo, mi accomodo al mio posto vicino al tavolinetto, vicino un cattolico con tanto di bibbia e segnalibri colorati coi quali farciva il libro.
Nel lungo viaggio ascolto l'ipod e penso a come l'informatica possa essere frustrante perchè ha i tempi ed i modi di un lavoro manuale, ma che in realtà non produce nulla di fisico, come fa magari un lavoro manuale classico.
Termini mi accoglie col suo odore e la metro mi porta direttamente al letto, mentre l'orologio indica le 18 passate da poco.

Ringrazio tutti quelli che hanno resto reale quest'esperienza, alla prossima...