Il ritorno si snocciola velocemente nella prima tratta, anche se ascoltando l'ipod mi viene malinconia e qualche lacrima si fa strada dai miei occhi, non sò per cosa, sicuro non per l'America appena lasciata, più per cazzi ancora non risolti. La seconda tratta sembra interminabile, non dormo, si cazzeggia, ma è comunque dura. Penso al piacere se una persona mi avesse sorpreso facendosi trovare all'arrivo, ma mi attende solo il treno per casa. Aiuto due di Los Angeles a raggiungere Civitavecchia e mi butto in metro. Sento che sono tornato finalmente, non come la scorsa volta, e trovo Roma un casino, sono spaesato e tutti sembrano di fretta. Saluto il fedele ferramenta sotto casa e salgo a casa, casa mia.
Di seguito caffè e lavatrice...
e stasera, se me regge la pompa, me sa che scatta un economico a trastevere... :D
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