Il primo approccio con la popolazione non è stato certo dei migliori.
Ho incontrato compagni di viaggio quantomeno difficili.
Nella prima tratta mi è capitato un posto centrale vicino a due donne.
Una delle due mi ha accolto con un simpatico "Lei stà invadendo il mio spazio." constatando con me che il posto assegnatomi era irrisorio per la mia mole e che quindi, volente o nolente, strabordavo verso il suo. Simpatico come un kebab rotante nel culo anche l'altra vicina, che ad ogni mia necessità di alzarmi, in viaggi lunghi ho bisogno di stendere le gambe per problemi alle ginocchia, mi rompeva categoricamente il cazzo ogni volta con una scusa nuova.
Nella seconda tratta non mi è andata meglio in quanto sono capitato praticamente, praticamente perchè ho un posto vicino libero e mi sono allargato, dietro ad un coglione, che pretende che io non tocchi il sedile davanti a me, dove però è situato sia lo schermo a controllo tattile che il tavolinetto che mi spettano, e che mi ha comiciato a urlare come una checca isterica contro quando gli ho detto "Do you have a problem?".
Sinceramente non me posso incazzà, o meglio non è che non posso, è che non me ne frega un cazzo di questi poveri stronzi stressati, alla fine forse je rode er culo pe qualcosa o forse, e a questo punto mi viene il dubbio, che ho incontrato veri americani, veri come quelli che ad un minimo torto subito o ipotizzato, ti invadono casa in modo coatto e arrogante... beh, per me se ne possono andare riccamente affanculo, non sono qui per questo del resto.
Ps: Mi sono invece stupito delle gentilezza e dell'effficienza della polizia doganale di New York che mi avevano invece dipinto come dei barbari torturatori.
3 commenti:
si comincia :)!!!me li sparo tutti insieme!u have a problem??tachme daje tachme
ahahah fantastico!
vai silvanoooooooooooo
ma eri in canada o già in usa? mica ho capito.
cmq potevi usare la classica battuta di pozzetto in grandi magazzini: signora dai, non faccia la stronza. (Lady, come on, don't be a bitch) ;]
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